Matteo Togninalli (a destra) e Flavio Bottoni - Foto: Luca Gianatti
Matteo Togninalli è stato l'ospite d'eccezione della conviviale di gennaio dell'Accademia Del Pizzocchero di Teglio. Ieri sera, al ristorante San Pietro nel cuore del centro tellino, il responsabile degli ingegneri di pista della Ferrari ha raccontanto le proprie esperienze nel mondo della Formula Uno rispondendo alle domande dei presenti. Una chiacchierata informale, lontana dalle classiche interviste ufficiali, che ha destato l'attenzione di tutti. Togninalli, valtellinese doc di Berbenno, non ha nascosto le speranze per una grande stagione della rossa, speranze legate a doppio filo al lavoro di uno staff di 60 persone "un team giovane cresciuto più di tutti negli ultimi tre anni" che dirige personalmente in pista senza contare gli ingegneri che da Maranello collaborano in occasione di ogni gran premio della stagione. Togninalli ha svelato anedotti legati ai rapporti personali con i piloti, in particolare Schumacher "fondamentale la sua determinazione quale stimolo per la crescita del team", all'ambizione di portare Vettel al quinto titolo mondiale, alle aspettative future riposte nel giovane Leclerc "un pilota valido che conosco abbastanza bene e che speriamo possa diventare con noi il nuovo Schumacher", e non si è sottratto anche a qualche domanda scomoda, rivolta simpaticamente dal papà Aldo presente insieme alla mamma Silvana, sulle cause che hanno impedito di arrivare a conquistare nel 2018 il titolo piloti o quello costruttori. Oltre ad essersi prestato per innumerevoli foto Togninalli, quale ringraziamento per l'invito, ha omaggiato il presidente dell'Accademia Flavio Bottoni con una polo ufficiale Ferrari.