Yuri Confortola
L’annullamento dei Mondiali, previsti inizialmente a metà marzo a Seul, a causa del dilagare del Covid 19 ha in pratica sancito la fine della stagione dello short track. Una stagione che ha regalato molte soddisfazioni all’Italia, grazie soprattutto ad Arianna Fontana, Martina Valcepina, Elisa Confortola, ma anche ad una squadra maschile infarcita di giovani di belle speranze. Il capitano della nazionale azzurra è il “veterano” Yuri Confortola, classe 1986, cresciuto nella Bormio Ghiaccio e poi passato al Gruppo Forestale, che quest’anno si è preso un’annata di “transizione”. <<Si, la parola giusta è proprio transizione, quest’anno mi sono “regalato” una stagione più tranquilla anche per motivi personali. E’ stata una scelta ponderata quella di “tirare” un po’ il fiato. Mi sono allenato, ma meno degli altri anni e non sono mai arrivato ad avere una condizione superiore al 70/80% della forma. Malgrado questo sono stato competitivo in più di un’occasione e questo è un bel segnale>>. A livello di risultati come ti valuti? <<Considerando quel che si è detto prima riguardo al grado di forma raggiunto non posso che essere soddisfatto, sono riuscito a centrare alcune finali, mi sono espresso bene nei 1000 e 1500. E a questo proposito, in futuro abbandonerò definitivamente i 500 metri. Mi dedicherò alle distanze più lunghe e alla staffetta>>. Ma questo “minor impegno” sarà una costante? <<No, non è nella mia natura fare le cose a metà e quindi se continuerò a gareggiare l’anno prossimo tornerò ad allenarmi a pieno regime>>. Quel “se” è un passo d’addio? <<No, assolutamente, devo riflettere un po’ poi parlerò con la Forestale, valuteremo bene la situazione e se ci saranno ancora stimoli importanti continuerò l’attività>>. Qual è lo stato del movimento dello short track maschile che ha vissuto negli ultimi anni qualche difficoltà? <<Si sta operando il cambio generazionale, non siamo in tanti ma ora la situazione è nettamente migliorata perché con l’ingresso in pianta stabile in nazionale di due giovani promettenti come Pietro Sieghel e Luca Spechenhauser (bormino delle Fiamme Oro) è aumentata la competizione interna e si è alzato il livello sia negli allenamenti sia in gara. L’innesto di questi due ragazzi è ottimo perché c’è più possibilità di scelta anche per la staffetta. E dietro c’è qualche giovane interessante, ma da lì a dire che possa affermarsi anche ad alti livelli ce ne passa. Ora devono lavorare tranquillamente, senza pressioni. L’Alta Valtellina resta sempre un ottimo bacino dal quale pescare>>.