Mattia Armellini si racconta dopo la conquista di una storica medaglia

Sport invernali

Mai nessun fondista della provincia di Sondrio prima d’ora si era spinto così in alto in una prova dei Mondiali under 23. L’impresa l’ha firmata il sondalino Mattia Armellini che, nella rassegna iridata in corso di svolgimento nella località norvegese di Oberwiesenthal, ha conquistato uno splendido argento nella sprint a tecnica classica. Prima di lui soltanto un’altra valtellinese, la livignasca Marianna Longa poi grande protagonista in Coppa del Mondo, era riuscita ad andare a medaglia nei Mondiali U23 conquistando un bronzo mentre Maicol Rastelli si era fermato appena fuori dalla top 3. E’ stata sì una gara “pazza” e una finale altrettanto “turbolenta”, con cadute e colpi di scena. Straordinaria la performance del talentuoso specialista degli sci stretti di Sondalo, cresciuto con Sci Club Alta Valtellina e Polisportiva Le Prese e poi passato al Gruppo Sportivo Fiamme Oro di Moena, che ha trovato la gara perfetta andando ad inserirsi in mezzo ai fortissimi norvegesi Vebjoern Hegdal, oro, e Harald Amundsen. E, grazie a questo storico argento, Mattia è stato convocato per la sprint in skating di Coppa del Mondo in programma domani a Konnerud (Norvegia) insieme, tra gli altri, a “Chicco” Pellegrino, il numero uno in Italia e uno dei big della specialità. Ma riavvolgiamo il nastro. Mattia, raccontaci questa impresa. <<La gara è andata alla grandissima, le cose sono incominciate bene fin da subito. Credo di aver centrato il mio miglior risultato nelle qualifiche in un grande appuntamento perché spesso mi è capitato di essere “fregato” dalla tensione e di non riuscire a dimostrare quanto di buono facevo vedere in allenamento. Nei quarti è nevicato parecchio ma io avevo sci ottimi e sono volato in semifinale dove ho sbagliato gara tatticamente e mi sono dovuto accontentare del 4° posto. Sono stato però ripescato, avendo fatto segnare il miglior tempo tra i non qualificati di diritto e così ho potuto prendere parte alla finalissima>>. E la finale? <<Sono partito davanti poi un atleta russo mi ha superato e si è messo in testa per cercare di rallentare il ritmo. Avevo sci buoni e ho preso la discesa per primo ma in fondo mi hanno superato in 4 e sono così finito al 5° posto e sull’ultima salita mi sono ritrovato addirittura 6° e, a dirla tutta, un po’ demoralizzato. Nel momento in cui ho visto che il russo e il tedesco sono caduti, mi si è acceso qualcosa dentro, ho dato tutto quello che avevo riuscendo ad andare forte in salita e a recuperare lo svantaggio sul primo e il secondo (i due norvegesi ndr). Nel rettilineo finale un norvegese è caduto e sono riuscito quasi a sprintare per la vittoria>>.
Ma tu ci speravi o è arrivato anche per te un argento insperato? <<Le sensazioni erano ottime ma sinceramente non mi sarei aspettato di arrivare nemmeno in finale, figuriamoci se mi aspettavo di mettermi al collo l’argento. E’ stata una giornata strana, caratterizzata da false partenze, brutto tempo, cadute varie e questa volta la fortuna ha girato dalla mia parte>>.
Come sta procedendo in generale la stagione? <<All’inizio ho aperto con una sprint a skating dove sono riuscito ad andar forte mentre in Coppa Europa non sono riuscito nemmeno a qualificarmi. Nelle gare a tecnica classica sono riuscito a far bene sia nelle sprint che nelle gare distance, la condizione prima dei mondiali era buona. I miei obiettivi? Finire alla grande e poi (dopo un po’ di meritato riposo ndr) migliorare nella qualifica in vista della prossima stagione. Dedico questa medaglia a tutti quelli che mi sono stati vicini, a tutti quelli che hanno creduto in me anche quando la ruota non girava affatto dalla parte giusta>>.