I grandi del passato: Orazio Rancati

Calcio

Orazio Rancati (a dx) con Luis (Luisito)Suarez

Compie oggi 80 anni uno dei più grandi giocatori nella storia del calcio valtellinese. Nato a Morbegno il 9 marzo 1940 Orazio Rancati è stato un protagonista del pallone negli anni 60 e 70. L'Inter e la Nazionale Olimpica hanno rappresentato il punto più alto della sua carriera, ma ha lasciato ovunque grandi ricordi. Giocatore offensivo atipico, una sorta di Zola dei tempi più recenti, all'Inter è arrivato giovanissimo e il 18 ottobre 1959 al debutto ha realizzato il suo primo gol contro la Fiorentina. Stava nascendo la squadra che sotto la guida di Helenio Herrera avrebbe dominato il mondo ma per Rancati il destino aveva in serbo altre strade. Dai nerazzurri il passaggio al Genoa, poi Reggiana, Civitanovese, Triestina, Cesena, Imola. Nel 1969 l'approdo alla Parmense che l'anno dopo divenne Parma. E proprio a Parma divenne l'idolo della tifoseria, una curva gridava "Ranca Ranca Ranca" e l'altra rispondeva "Leon Leon Leon". Con il Parma ha realizzato 41 reti, tra questa la millesima della società emiliana di testa contro il Seregno, risultando per due volte il miglior marcatore dei crociati. Terminata l'avventura a Parma c'è ancora spazio per una stagione ad Asti prima del ritorno in Valtellina con il ruolo di allenatore-giocatore del Sondrio. Il rapporto con la Nazionale italiana è legato alle Olimpiadi di Roma nel 1960. Un'avventura condivisa con personaggi del calibro di Giovanni Trapattoni, Giacomo Bulgarelli, Gipo Viani e Nereo Rocco. Un solo grande rimpianto, il gol fallito nei quarti di finale contro la Jugoslavia nei tempi supplementari, un palo a porta quasi vuota che pesò moltissimo. La sfida si concluse in pareggio e la monetina permise agli slavi di accedere alle semifinali.