Grosio, Prata, Valmalenco, le motivazioni del no allo stop dei campionati

Calcio

Grosio-Prata dello scorso 17 novembre

Solo 3 delle 33 società della Delegazione di Sondrio della Figc si sono dette contrarie alla chiusura definitiva della stagione sportiva 2019-2020. Abbiamo voluto conoscere le motivazioni di Grosio, Prata e Polisportiva Valmalenco e le abbiamo raccolte in questo articolo. Il dato comune è che la salute è prioritaria su tutto il resto, poi vengono gli aspetti sportivi. <<Ci è stato chiesto di esprimere un parere e abbiamo ritenuto che se ci fosse la possibilità di riprendere a giocare sarebbe la cosa migliore - spiega il presidente del Grosio Piermartino Pini -. Voglio precisare e sottolineare che il nostro è un auspicio, poter tornare in campo significherebbe ritornare anche a quella "normalità" che manca a tutti. Ma ripeto, ovviamente solo se le condizioni lo permetteranno senza mettere a rischio la salute perché ovviamente il calcio in questo momento viene per ultimo, prima ci sono altre priorità>>. Molto simile il pensiero espresso dalla Polisportiva Valmalenco in un messaggio congiunto del presidente Nicola Bruseghini e del tecnico Maurizio Venzi: <<Vogliamo precisare che la nostra volontà di continuare è solo ed esclusivamente quando sarà tutto finito e le condizioni potranno essere sicure per tutti. Se ci fossero i tempi per poter concludere il campionato perché non farlo. Una volta usciti da questo "incubo" una cosa che potrà farci tornate alla normalità è fare quello che si faceva prima: famiglia, lavoro e divertimento. Tornare a giocare sarebbe una bella rivincita contro tutto quello che si sta combattendo in questo momento, ma viene prima la salute di tutti. Sarebbe un peccato vanificare i sacrifici fatti da società e ragazzi per tutta la stagione>>. Entra solo nell'aspetto sportivo e degli sforzi fatti il presidente del Prata Stefano Masolini con una spiegazione molto articolata: <<La nostra è una piccola società che in 4 anni è passata dagli ultimi posti in classifica e dalle pesanti batoste in campionato a dominare una stagione prossima alla conclusione con 10 punti di vantaggio e una partita da recuperare. Siamo ad un passo dalla vittoria del campionato che avrebbe premiato me, i dirigenti, il mister e il suo staff, giocatori e tutti quelli che in questi anni si sono impegnati per rendere possibile un mezzo miracolo, perché questo è, visto che arriviamo dal nulla. Ora dopo 4 anni a seminare e investire soldi, tempo e quant'altro, al momento di raccogliere i frutti mi si dice, bello tutto ma la stagione la annulliamo? Ma scherziamo? Dove sta la sportività? Perche si tratta di sport no? Ovvio c è in ballo un casino mondiale, un qualcosa che mai nessuno avrebbe previsto ma prima o poi si tornerà a fare sport? Se non si torna non si pone il problema ma se si tornasse vorrei che la mia possibilità di vincere rimanesse la stessa di quando si è sospeso. A me non interessa un nuovo campionato a settembre da zero, voglio prima avere l'opportunità di vincere quello che stavo vincendo. È giusto per quelli che fino alla sospensione hanno dato l'anima per essere dove eravamo. Altre cose non sarebbero sport, non è sport regalarci il campionato perché siamo primi e non è sport cancellare i risultati che sul campo abbiamo ottenuto. Potrei parlare oltre che da presidente anche da imprenditore che nel Prata ha investito migliaia di euro e ora si trova in piena crisi con la sua attività chiusa e senza entrate chissà per quanto  o ancora come funziona per i pagamenti e le iscrizioni visto che non si vogliono terminare i campionati, ma non mi interessa. Parlo di sport, nello sport chi ha merito vince e chi ha demerito perde; vorrei fosse così fino alla fine perché è l'unica cosa giusta da fare. Il prossimo campionato per me può iniziare anche a gennaio 2021 non mi interessa, voglio finire prima ciò che è stato iniziato>>.