Intervista doppia: Martina Guiggi e Andrea De Nicolao

Altri sport

Due atleti al top del panorama italiano sono stati in visita nei giorni scorsi a Caspoggio. Per rilanciare il turismo nel cuore della Valmalenco, il sindaco Danilo Bruseghini ha individuato nei camp sportivi e nei ritiri di formazioni professionistiche il veicolo migliore ed ha scelto due testimonial d'eccezione quali Martina Guiggi e Andrea De Nicolao. La Guiggi è una delle giocatrici più in vista della pallavolo italiana e chiusa la sua avventura alla Foppapedretti Bergamo si appresta ad indossare la maglia della Pomi Casalmaggiore. Nel ricchissimo palmares dell'ex capitano della nazionale manca solo la Champions.  Dal volley al basket con De Nicolao. Futuro playmaker della Reyer Venezia, fresca vincitrice dello scudetto, è un giocatore in rampa di lancio e nel giro della nazionale. Di seguito uno stralcio del botta e risposta dei due campioni in conferenza stampa. 
Martina, provi più soddisfazione per una fast o per un attacco? <<L’attacco è il mio pezzo forte e quando la palla va a terra è una gran soddisfazione ma anche quando stampi un muro ad un’avversaria è una gioia allucinante>>. Andrea, hai parlato di assist ma una volta hai fatto 65 punti. <<Lì la palla non l’ho passata a nessuno, ma ero nelle giovanili, vincemmo 85-81, io ne feci 65. Far tantissimi punti e vincere capita poche volte>>. Martina, per arrivare ai tuoi livelli ci vuol talento e dedizione. Per te cosa è stato determinante? <<Penso la dedizione, soprattutto negli ultimi anni quando mi devo confrontare con ragazze giovani alte 2 metri che saltano 2 metri e con una fisicità devastante. Ma ne ho viste anche tante perdersi per strada perché non avevano un obiettivo chiaro in testa. Fin da piccola, da quando ho iniziato e capito che questa era la mia passione sono andata come un treno. Non mi sono fatta distrarre>>. Andrea, oltre a talento e dedizione ci vuole una vita sana anche dal punto di vista alimentare. Che consigli puoi dare ai giovani? <<Uno sportivo deve porre attenzione al fattore nutrizionale, all’alimentazione. Il cibo non è tutto uguale. Io dico sempre che non ci sono cibi vietati, ci vuole però un’alimentazione regolare e varia, è la cosa migliore. Negli ultimi anni ho posto una grande attenzione su questo fattore e le cose sono notevolmente migliorate>>. Martina, c’è stata una stagione che ti ha fatto fare la differenza? <<A 16 anni sono entrata nel Club Italia, il ritiro permanente della Federazione. Eravamo delle ragazzine, dai 16 ai 18 anni, ci siamo solo allenate e poi abbiamo fatto dei tornei. E’ stato l’anno della svolta. Provenendo da una realtà piccola, dilettantistica del mio paese, al Club Italia mi hanno dato un’impostazione professionale sempre considerando la giovane età>>. Andrea, quale è stata la svolta? <<Per me è stato un percorso, sono stato fortunato ad aver scelto un percorso giusto. Ogni anno ho avuto allenatori e persone che mi hanno dato tanto e mi supportano ancora>>. Martina, ti rivedi nelle giovani? <<In alcune si, portano in palestra quella allegria e quell’entusiasmo che per noi è essenziale perché dopo anni diventa un po’ routine. Portano solarità, la voglia di scherzare e di rimanere in campo oltre l’orario per migliorare. Mi rivedo in loro, mi piace quando mi chiedono consigli>>. Andrea, dedichi molto spazio ai giovani tanto che qui a Caspoggio inizia il tuo DenikCamp. Cosa ti piacerebbe sentire da un ragazzo al termine di una giornata “dura”? <<Domani sarò di nuovo al campetto per provare quelle cose che mi hanno insegnato ieri. Nel corso del camp cerchiamo di dare spunti ai ragazzi per far sì che poi anche a casa, nei campetti, possano provare determinati gesti tecnici e farli loro>>.  Martina, il tuo futuro lo stai pianificando o quel che arriva, arriva? <<Sicuramente quel che arriva, arriva. In questi anni ho pianificato tanto ma non è tornato nulla. La nostra è una vita molto strana, a volte speri di rimanere in una città diversi anni, speri di farti dei progetti, di fermarti in un posto. Poi alla fine della stagione cambia tutto, cambi squadra per diversi motivi e cambiano anche i progetti. Ho imparato che devo vivere alla giornata e finché avrò voglia e dedizione per fare la pallavolista intendo concentrarmi soprattutto su questo. Poi quando capirò che qualcosa cambia e non lo farò più volentieri vorrà dire che dovrò cercare un’altra strada>>. Andrea, e tu? <<Io sono un progettatore, ne penso uno al giorno. Tante cose si stanno concretizzando (il matrimonio tra un mesetto ndr). Il mio sogno è avere una società tutta mia dove fare giocare i giovani italiani e portarli ai vertici>>. Martina, il tuo rapporto coi social? <<Mi piacciono abbastanza, uso maggiormente Instagram. Tante ragazzine scrivono e chiedono consigli per tutto, dal fatto tecnico ad altre cose. Fa piacere perché sei vista come un esempio>>. Andrea, i social? <<Io faccio un po’ più fatica, ho chi mi aiuta perché non sono così bravo, mi dimentico di postare e quindi ho chiesto un aiuto. Rispetto al passato è un modo di condividere con tutti le tue esperienze e per dare consigli. E’ un modo per essere più vicini ai tifosi. Anche grazie ai social il campione non è più visto come un personaggio inarrivabile>>.